Potenzialità e incongruenze dell’America Latina
Dopo la pandemia riprendono in grande stile gli incontri internazionali promossi da Mediatrends America-Europa: un Osservatorio indipendente che studia le tendenze dell’informazione internazionale. Il primo incontro si è svolto a Roma presso la Fundacion Promocion Social, partner principale al Forum del Palazzo San Calisto. Ospite d’onore Rodrigo Guerra, Segretario del Consiglio Pontificio per l’America Latina. All’incontro organizzato dal giornalista Roberto Montoya, che s’avvale della collaborazione del giornalista argentino Hernan Sergio Mora, hanno partecipato diversi Ambasciatori insieme ad autorevoli rappresentanti della Comunità latino-americana a Roma.
Le iniziative vengono seguite anche dal Movimento Tutela Sociale, un movimento d’opinione internazionale promosso da UNIPACE (Università Internazionale per la Pace) e REA (radiotelevisioni Europee Associate).
Formalmente il tema dell’incontro riguardava lo stato di salute fisico e spirituale del grande Continente latino-americano dove vivono tra l’altro, milioni di italiani. Nella realtà, Guerra si è soffermato sulle grandi potenzialità ma anche sulle incongruenze del Continente. “Paradossalmente”, ha sostenuto Guerra, “abbiamo dei gravissimi problemi sociali, eppure siamo forse il Continente più ricco del pianeta per quanto riguarda le materie prime e i beni ambientali. Dovremmo semplicemente saperli gestire meglio e in armonia”.
E qui Guerra si è soffermato sul sogno di unità coltivato già a suo tempo da Simon Bolivar e altri che hanno combattuto per la libertà e contro il colonialismo. “Sotto tanti profili siamo unici”, ha sostenuto, “basti ricordare che l’intero continente parla lo spagnolo insieme al portoghese. Un esempio che non trova altri riscontri. Inoltre, esiste una sensibilità comune, un modo di intendere la vita che assomiglia quasi tutti i Paesi e che li fa sentire spontaneamente fratelli. “Eppure”, ha proseguito Guerra, “i latinoamericani sono anche disposti a entrare in conflitto per dei dettagli senza importanza. E questo rende a volte molto complicato ad agire insieme”.
In questo quadro vanno inserite anche le comuni origini religiose. Guerra, non ha avuto problemi nell’affrontare con grande sincerità e apertura la questione degli evangelici, cioè, il progressivo passaggio dei fedeli cattolici alle numerose chiese pentecostali. Per Guerra oggi è compito della chiesa cattolica riuscire a recuperare il suo ruolo e la sua presenza mediante una consistente e incisiva attività sociale, stando il più possibile vicino ai bisognosi.
Sul piano politico Guerra auspica la riduzione di ogni polarizzazione e comportamento estremista e massimalista: “E’ fondamentale”, ha concluso, “che tutti i partiti non abbiano come principale obiettivo quello di ostacolare chi sta al governo o, viceversa, a squalificare chi sta all’opposizione ma tutti debbono, pur nella conservazione delle proprie caratteristiche e impostazioni, lavorare per il bene comune. Può sembrare un’utopia ma è l’unica strada per un vero rilancio dell’America Latina.
Nel corso del dibattito che è seguito tra gli Ambasciatori sono stati affrontati argomenti come la lotta alla corruzione, il rafforzamento della democrazia, i problemi legati alla modernizzazione, lo sviluppo del sistema educativo, il pericolo ambientale, l’eredità negativa del colonialismo, il ruolo dell’America Latina nella nuova geopolitica mondiale.
L’incontro si è svolto presso la Fondazione di promozione sociale- Palazzo San Calisto, Piazza San Calisto 16, Roma.