Fake News, gli inganni della Rete
Il 18 maggio 2017 presso l’Auditorium della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” si è parlato di “Fake News, gli inganni della Rete tra tutela legale e utenti inconsapevoli”.
Dopo la presentazione di Padre Giovanni La Manna SJ, presidente associazione Elpis, sono intervenuti: Fabrizio Patrizi, avvocato; Bruno Mastroianni, docente presso la Pontificia Università della Santa Croce; Giovan Battista Brunori, giornalista professionista, vicecaporedattore esteri e vaticanista del Tg2. Le conclusioni sono state del prof. Benedetto Ippolito, Comitato Scientifico Arss.
L’intervento di Bruno Mastroianni è stato ripreso da Affari Italiani. “Il comunicare è un aspetto fondamentale dell’esistenza umana e dell’essere umano, – ha affermato Mastroianni – a volte abbiamo la tentazione di pensare che ci sia una differenza tra l’essere e comunicare ma non è così, il nostro essere stesso è un essere comunicante, ogni atto che facciamo o che non facciamo porta con sé un’informazione e nella vita umana non c’è un elemento di non comunicazione. Non dobbiamo poi pensare che la comunicazione sia solo un mezzo strumentale per far passare un qualche messaggio, vederla semplicemente come mezzo è una semplificazione.
Sulla presunta distinzione tra mondo reale e mondo virtuale Mastroianni ha affermato: “Tra la vita reale e quella online c’è una totale continuità, scrivere qualcosa su Facebook e volere i likes è la stessa cosa che parlare verbalmente e aspettarsi attenzione. Non sottovaluterei poi gli atti relazionali che si fanno online, banalmente il togliere un’amicizia su Facebook, non sono un gioco bensì rappresentano una nuova frontiera delle relazioni e le influenzano in modo importante. L’online è una dimensione che nulla toglie alla realtà delle cose, non ci sogneremmo mai di dire che parlando al telefono e non vedendo l’interlocutore, le informazioni che ci si scambia siano in qualche modo falsate. Dopo 31 anni di Internet non abbiamo ancora esplorato completamente le sue vere potenzialità e un domani potremmo veramente avere una crescita umana e culturale notevole grazie agli strumenti del digitale. Resta il fatto che comunicare, online o meno, non è un’attività limitata al mero scambio d’informazioni ma implica anche il cercare di far comprendere e di comprendere, il web e i social ce lo ricordano quotidianamente”