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Il 19 novembre la consegna del X Premio internazionale Harambee sul tema “Comunicare l’Africa”

Si terrà a Varsavia, il 19 novembre, la cerimonia di premiazione della X edizione del Premio internazionale Harambee: “Comunicare l’Africa”, un premio biennale dedicato a video documentari e videoclip che sappiano offrire una visione più autentica dell’Africa.

L’iniziativa intende evidenziare non solo le difficoltà del Continente ma anche le sue speranze, la sua ricchezza culturale e il costante impegno per lo sviluppo, portando alla luce “la grandezza delle piccole storie”.

Questo è quanto emerge dai 187 elaborati selezionati per l’edizione 2024 che, attraverso le loro narrazioni visive, offrono una finestra coinvolgente sulle dinamiche e sulle realtà africane.

Tra i vincitori una rappresentazione della resilienza nella Sierra Leone post-conflitto che mette in luce il profondo impatto dell’educazione nel trasformare vite segnate dalla violenza. Ma anche un film che evidenzia il messaggio di speranza e il ruolo trasformativo degli individui nelle comunità rurali africane.

Tra i docu-film uno riguarda la vita dei rifugiati, mettendo in luce la resilienza e le aspirazioni di chi affronta sfide con un messaggio di speranza  e uno sul volontariato la collaborazione comunitaria, evidenziando il diritto spesso trascurato dei bambini di giocare e il suo impatto positivo sulla comunità.

L’evento del 19 novembre è organizzato dal Comitato Harambee Polonia.

Harambee Africa International è una Fondazione, con sede centrale a Roma, istituita nel 2002 in occasione della canonizzazione di Josemaría Escrivá fondatore dell’Opus Dei e desidera contribuire a valorizzare le potenzialità delle differenti realtà dell’Africa sub-sahariana attraverso due principali linee di azione: “Rafforzare le capacità delle risorse umane locali, affiancando enti africani nella realizzazione di progetti nel settore dell’istruzione di base, della formazione professionale, accademica e imprenditoriale” e approfondire la conoscenza sull’Africa per superare gli stereotipi e contribuire ad una cultura e della convivenza e della complementarità.

(Fonte: Sir)